Halloween, una tradizione americana che fonde le proprie radici in un rito calabrese. Una cerimonia privata dalle sfumature Vittoriane
A Borgo del Convento (Petrizzi) una fuga d'amore in stile gothic per due futuri sposi che hanno rinviato le proprie nozze al 2021
Si può trovare un sentimento più profondo dell'amore tra due giovani ragazzi? È proprio di questo che parleremo: coppia di innamorati che ha di scambiare le proprie promesse seguendo un dress code insolito e ricco di fascino ancestrale. Il giorno di Halloween si trascina dietro tutta la suggestione di antichissime tradizioni che attingono addirittura dalla tradizione calabrese:
secondo l’antropologo calabrese Luigi Maria Lombardi Satriani, la festa di Halloween, celebrazione dei morti, ha origini italiane legate alla Calabria.
Gli studi di Satriani sono riportati in un volume scritto insieme a Mariano Meligrana negli anni Novanta, dal titolo Il ponte di San Giacomo. Si descrivono storie di antichi contadini calabresi che usavano far festa la notte della vigilia di Ognissanti con una lanterna, ricavata da una zucca vuotata del proprio contenuto, e una candela accesa all’interno. La tradizione era legata all'angoscia della morte, propria, o dei propri cari e al superamento del distacco. Nei secoli passati, i bambini giravano con le lanterne, casa per casa, chiedendo che gli spiriti non venissero a tormentarli.
Questa tradizione della zucca vuota e intagliata è provata dall’usanza del Coccalu di muortu di Serra San Bruno, in provincia di Vibo. Ancora oggi, i ragazzini intagliano la zucca a mo’ di teschio e la portano in giro per il paese. In gruppetti, bussano alle porte delle abitazioni o per strada chiedono alle persone: “Mi pagate il coccalu?”. Questa scena ricorda molto il trick or treat ovvero dolcetto o scherzetto della tradizione di nord americana di Halloween.
Un Halloween elopement pieno di suggestione
Per organizzare un Halloween elopement, il Maestro Gianni Cortese ha giocato sulle tinte tipiche di questo periodo: il nero, il dorato e l’ottone, il rosa antico e il viola, colore sacro per eccellenza.
Ad ospitare la cerimonia e il ricevimento, il Borgo del Convento (Petrizzi, alle porte di Soverato), le cui mura raccontano una storia risalente al XV secolo tra vasche, fontane in pietra e giardini circondati da alberi nodosi che hanno visto scorrere i secoli sotto la loro ombra. Il posto ideale per un matrimonio intimate ricco di seduzione e misteri.
Suggestioni fatate dall’alba al tramonto
La coppia ha fortemente desiderato che il giorno dello scambio delle proprie promesse fosse indimenticabile e particolare, ed emanasse vibrazioni quasi fatate dall’alba al tramonto. Il progetto è partito dalla scelta dei fiori che, come un sottile filo rosso, hanno armonizzato composizioni e dettagli.
Il bouquet, faceva da perfetto pendant con l’abito della sposa dal respiro Vittoriano, il make-up smokey eyes di Marta Sacco, l’acconciatura steampunk (realizzata da Pino Cortese) con le ciocche arricciate con un frisè ardito e un fiore rosso al lato. Orchidee vanda, anthurium, rose inglesi, phalaenopsis, fiotti di erba pampas, piume di pavone con i loro lampi turchesi, hanno completato un bouquet molto scomposto, arricchito da rami di quercia annerita.
A officiare il rito civile, Floriana Borrino, una celebrante professionista, amante dei matrimoni originali e fuori dall’ordinario, che ha unito i due sposi sotto un arco in legno di castagno riccamente adornato di morbidi drappi scuri contornati da gladioli, margherite, rose, celosie, erba pampas, orchidee, i cui colori accesi rievocavano le tinte messicane del celebre Dia de Los Muertos.
Il ricevimento, riservato a pochi intimi, ha seguito il leit motiv prescelto per la cerimonia. Sui tavoli spiccavano gabbiette d’ottone, lunghi candelabri dorati, palme, mentre un lungo corno di nero smaltato, traboccava di rami di nocciolo contorto, felce spada, asparagus, il tutto punteggiato da minilucciole e candele.
Al calar della sera, la zona rito ha cambiato forma. Per le decorazioni della torta, realizzata dalla pasticceria Chocolat, ho prediletto pizzi gotici, cordoni in pelle, piume di pavone e accessori circolari intrecciati a mano.
Il risultato è stata una piccola favola, che la notte di Ognissanti ha benedetto con la magia.
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